Lecce: Cosa Vedere nella Capitale del Barocco

Lecce: Cosa Vedere nella Capitale del Barocco

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 24 Giugno 2016 Salento & Dintorni

Lecce non può essere considerata una meta turistica soltanto estiva, essendo una delle città d’arte più interessanti dello stivale.

Evidenze romane, medievali, rinascimentali e barocche

Il centro storico di Lecce si apre non appena si varca Porta Napoli, realizzata nel 1548, in onore dell’allora Re di Napoli Carlo V d’Asburgo.

Palazzi e chiese barocche si affacciano sulle strade ed i vicoli del centro salentino ed accompagnano il visitatore fin nel cuore della città antica: Piazza Sant’Oronzo e Piazza del Duomo.

La prima è il cuore pulsante di Lecce, con l’Anfiteatro Romano, la colonna dedicata al santo protettore e la vecchia sede del Municipio, il Palazzo del Sedile. A poche centinaia di metri, si apre la meravigliosa Piazza del Duomo, dominata in tutti i suoi monumenti dagli artifici barocchi.

Oltrepassati i propilei, che introducono allo spazio aperto della piazza, ci si trova di fronte alla facciata secondaria della cattedrale, realizzata nel ‘700 per evitare che l’avventore si trovasse di fronte ad un fianco disadorno dell’edificio.

Gli edifici più rappresentativi

La cattedrale cittadina è dedicata a Santa Maria Assunta: la sua costruzione ebbe inizio nel 1144, ma venne completata soltanto nel 1689 dall’architetto leccese Giuseppe Zimbalo.

A pochi metri dai giardini è la Basilica di Santa Croce, vero manifesto del barocco leccese: 6 colonne inquadrano l’ingresso principale e sostengono la trabeazione oltre la quale figurano una serie di telamoni dalle forme più disparate.

La meravigliosa Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo unisce romanico e barocco: Giuseppe Pino, nei primi del ‘700, aggiunse alla facciata originale statue e colonne in accordo col gusto dominante di quegli anni.

Da non perdere la Chiesa di San Giovanni Battista al Rosario, a pochi metri da Porta Rudiae e il Castello cinquecentesco, situato a ridosso di Piazza Sant’Oronzo e risalente al 1539.

Tags