La strada sotto il mare: a Porto Cesareo tracce d’antichità

La strada sotto il mare: a Porto Cesareo tracce d’antichità

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 6 Aprile 2017 Salento & Dintorni

 

La strada sommersa lungo la via del sale

Sotto la superficie cristallina del tratto di mare che collega l’Isola Grande, meglio nota come Isola dei Conigli, con la penisola della Strea, a sud di Porto Cesareo, si snoda un percorso misterioso i cui margini sono segnati dal susseguirsi ordinato di rocce, che si incastrano perfettamente tra loro.

Quasi un pavimento di mattonelle naturali che corrono parallele e si offrono come comodo punto di riposo ai seawatchers che esplorano questo meraviglioso fondale pieno di vita: una specie di”strada sotto il mare”. Le suggestioni sono molteplici, giustificate dall’atmosfera di rara bellezza che caratterizza Porto Cesareo, la cui storia parla costantemente agli occhi e all’immaginazione del viaggiatore.

Evidenze archeologiche confermano che il litorale salentino è stato abitato fin da tempi preistorici; i coloni greci, prima, e i romani, poi, fecero di Porto Cesareo un importante sito di scambi commerciali. Sono numerose le tracce di questa vivace attività che il mare ha attentamente custodito e poi generosamente restituito, come le colonne monolitiche in marmo cipollino di epoca romana, adagiate sul fondale nei pressi di Torre Chianca, oppure come i cocci di anfore e vasellame appartenenti ad una nave romana e, ancora, come l’imbarcazione in legno risalente al Medioevo.

Di fronte a tante testimonianze, appare più che naturale ipotizzare che la ”strada sotto il mare” possa essere un antichissimo percorso, un tempo affiorante, utilizzato per trasportare il sale dall’antico porto dell’Isola dei Conigli alla penisola della Strea. Ma questa suggestiva ipotesi, molto accreditata fra gli abitanti della piccola città salentina, corrisponde alla verità?

Beach rock: un sorprendente fenomeno geologico

Secondo Remì Calasso, presidente dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, la ”strada sotto il mare” è il risultato del fenomeno geologico noto come ”beach rock”: antiche formazioni calcaree sospinte fuori dall’acqua da ripetuti movimenti tellurici. Il calcare, così esposto ad improvvise variazioni di pressione e temperatura, si spacca in strutture che, nuovamente sommerse, appaiono come tasselli deposti ordinatamente da mani d’uomo.

Eppure, questa spiegazione scientifica nulla toglie al fascino di un fenomeno che resta comunque avvolto da un alone di mistero e si aggiunge alle altre bellezze del Salento. L’Area Marina Protetta è, infatti, la terza in Italia per estensione (16.654 ettari) e una delle più importanti per biodiversità animale e vegetale. Sui suoi fondali si estendono praterie di Posidonia Oceanica, fonte di cibo e rifugio per numerose specie animali e, insieme al coralligeno e alle grotte sommerse, ecosistema ricchissimo.

In contiguità ambientale con l’Area Protetta, le dune secolari di Punta Prosciutto, dove il Martin Pescatore trova rifugio nella macchia mediterranea insieme all’usignolo di fiume, costituiscono la Riserva Naturale Palude del Conte e Duna Costiera. Torre Cesarea, Torre Lapillo e Torre Chianca, un tempo baluardi contro le scorrerie dei saraceni, oggi si ergono orgogliose e serene a delimitare uno dei litorali più belli d’Italia.

 

Fonte Immagine: www.leccesette.it