Conosci la leggenda delle “Due sorelle”? Ecco cosa sapere del simbolo di Torre dell’Orso

Conosci la leggenda delle “Due sorelle”? Ecco cosa sapere del simbolo di Torre dell’Orso

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 5 Maggio 2017 Salento & Dintorni

 

Gettonatissima in estate dai turisti che la scelgono per una vacanza, Torre dell’Orso viene conosciuta per i suoi paesaggi da cartolina e per il suo simbolo indiscusso: l’enorme coppia di faraglioni che emergono dall’acqua del mare, a pochi km dal bagnasciuga, nota col nome delle “Due Sorelle”.

L’etimologia dei faraglioni è dovuta ad una suggestiva leggenda, che contribuisce ad accrescere il fascino di questo monumento naturale. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

La “leggendaria” Torre dell’Orso

La leggenda delle “Due Sorelle” ha un’origine antica e caratterizza da sempre questa splendida marina di Melendugno. Questi due faraglioni sono simili tra loro e sorgono l’uno accanto all’altro, divisi solo da una sottile linea di mare.

Si narra che questi due monoliti rocciosi fossero in origine due persone, due sorelle residenti della zona, dalla bellezza ineguagliabile. In un giorno di calda estate, decisero di avviarsi al mare per rinfrescarsi. Giunsero in cima alle scogliere e la sorella più grande fu talmente ammaliata dal paesaggio e dall’azzurro del mare che vi si tuffò, senza fare i conti con la mareggiata in atto.

Ella si trovò, infatti, in grande difficoltà ed urlò tanto forte che sua sorella la udì e si tuffò per soccorrerla, ma invano. Entrambe non riuscirono più a tornare a riva e trovarono la morte proprio tra le onde del mare di Torre dell’Orso. Ma gli dei, davanti alla scena straziante, si intenerirono e le tramutarono in roccia per rendere il loro ricordo eterno: i più romantici non faticano a cogliere le due rocce una protesa verso l’altra.

La marina di Torre dell’Orso, inoltre, ha anche diverse tesi inerenti all’origine del suo stesso nome. Alcune ipotesi legano il nome “Torre dell’Orso” all’antica famiglia proprietaria del terreno, appunto gli Urso; altre teorie affermano che la baia sia stata così nominata in onore a Santo Orsola. Altri racconti, più fantasiosi e suggestivi, narrano che il nome “orso” sia da legarsi al profilo della stessa torre, che ricorda una testa di questo animale, munita di orecchie e muso.

La baia di Torre dell’Orso e dintorni

La spiaggia di Torre dell’Orso, lunga circa 900 metri, si riconosce facilmente dalla sua particolare forma a mezzaluna ed è incastonata tra uno splendido mare azzurro-turchese e cristallino, che gode dell’influenza delle correnti proprie del Canale d’Otranto, e la lussureggiante pineta che sorge proprio alle sue spalle.

La Baia di Torre dell’Orso, alla cui estremità sud sorge l’interessante “Grotta di San Cristoforo” ricca di antichissime iscrizioni latine e greche, è osservata dalla torre di avvistamento, del XVI secolo, ormai in rovina, situata sulla costa e costruita allo scopo di avvistare preventivamente i pirati turchi.

Facilmente raggiungibile da Torre dell’Orso sono le marine di Sant’Andrea, con calette sabbiose incuneate tra bianchi faraglioni, quali l'”Arco degli Innamorati”, e poi la stessa Otranto, dove cielo e mare si fondono in un paesaggio magnifico godibile dalle mura della cittadina, dai suoi bastioni e dall’iconico castello aragonese.

Per godere delle bellezze naturali di questo poetico paesaggio, una soluzione ottimale è soggiornare presso il “Villaggio Corte del Salento“, dove ogni ospite potrà godere di camere con ingresso indipendente fornite di ogni comfort, tra cui una grande piscina e un solarium.