La Valle dell’Idro, tra natura incontaminata e antiche tracce di storia

La Valle dell’Idro, tra natura incontaminata e antiche tracce di storia

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 29 Maggio 2017 Salento & Dintorni

 

La valle dell’Idro: bellezza dell’entroterra salentino

La valle dell’Idro prende il nome da un fiume che tagliava la zona e che oggi è diventato poco più che un ruscello. Solcava la valle presso la quale è sorto un insediamento rupestre, di cui oggi rimangono affascinanti grotte e antri. La datazione non è mai stata definita con esattezza, ma dalle incisioni e dallo stile dei resti di alcuni dipinti a parete, pare che l’insediamento risalisse intorno all’anno 1000.

I visitatori che volessero avventurarsi in questi luoghi, si troveranno davanti una rigogliosa vegetazione spontanea, ma anche a dei campi coltivati dagli ultimi contadini della zon,a che producono i frutti più diversi, come in un moderno giardino dell’Eden.

La bellezza della Valle dell’Idro è poco nota al turismo di massa, che solitamente punta al mare altrettanto spettacolare del Salento, ma che dovrebbe scoprire l’affascinante entroterra, che conserva tracce di una storia antichissima. Il villaggio rupestre si pensa che fu abitato anche dopo il sacco di Otranto, che spopolò e danneggiò gravemente la città costiera nel 1480.

Qui gli abitanti trovarono un sicuro rifugio in 3 agglomerati distinti, situati tra la valle e le alture collinari, che si alternano nel paesaggio. Alcuni studiosi pensano che proprio il sacco di Otranto sia rappresentato in uno degli affreschi rupestri più famosi del sito. Tale affresco rappresenta una figura identificata con un turco, dagli abiti tipici, che impugna una sciabola e sembra indicare proprio la città salentina.

In altre grotte si possono ammirare innumerevoli graffiti, croci, cristogrammi, navi con figure antropomorfe e anche date comprese tra il XVII e il XX secolo.

La chiese rupestri di Sant’Angelo e San Nicola

Uno degli antri più visitati e amati dalla stessa popolazione salentina è quello della chiesa rupestre di Sant’Angelo, alla quale si accede attraverso 3 aperture ad arco.

Il nome è dovuto alla presenza della rappresentazione dell’Arcangelo Michele su una parete. La chiesa ha da 3 absidi, che si distinguono per l’incavatura, e un’ulteriore grotta, alla quale si accede da un’altra entrata interna.

L’affresco dell’Arcangelo Michele è tuttavia in condizioni non ottimali, in quanto il tempo trascorso e l’umidità hanno provocato grossi danni e molte parti sono andate perdute. Questo non impedisce di apprezzare il talento evocativo di chi lo ha realizzato, per cui ancora oggi l’icona viene venerata.

Un altro luogo di culto della valle dell’Idro è quello della chiesa di San Nicola. A differenza di quella di Sant’Angelo, questa è completamente spoglia di affreschi, ma conserva 3 iscrizioni in lingua greca che connotano la natura votiva di questa grotta.

La stessa chiesa è oggi oggetto di studio di archeologi locali, che stanno continuando a scoprire a piccoli passi la vita dei loro avi. Altre incisioni rupestri si possono ammirare dirigendosi sul Monte Piccioniere, individuabili in particolare su un muro megalitico, che probabilmente è una traccia della misteriosa quanto antica popolazione messapica, di stanza nel Salento fin dal VII secolo a.C.

Per ammirare tanta bellezza storico-antropologica il consiglio è di scegliere il Villaggio Corte del Salento, uno splendido villaggio ricco di comfort, a poca distanza da Otranto e anche dalla suggestiva area naturalistica dei Laghi Alimini.