La Tradizione Salentina della Tavole di San Giuseppe a Uggiano la Chiesa

La Tradizione Salentina della Tavole di San Giuseppe a Uggiano la Chiesa

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 12 Marzo 2018 Salento & Dintorni

 

Una Sacra Rappresentazione

Le Tavole di San Giuseppe sono preparate senza tralasciare nulla al caso da parte di chi ha ricevuto o chiede una grazia al santo. Su candide tovaglie si pone al centro l’immagine di S. Giuseppe e, per ogni commensale, si prepara un caratteristico pane a forma di ciambella con impressi i simboli dei santi che ognuno rappresenta.

Infatti, alla tavolata i commensali, che devono essere sempre in numero dispari (da tre ad undici), rappresentano la Sacra Famiglia e i santi a loro più vicini: a dirigere i pasti, scanditi dalle immancabili preghiere, è il capofamiglia che impersona San Giuseppe con il suo bastone.

Tutta Uggiano la Chiesa partecipa a questo rito, con le strade animate da un continuo via vai di persone che visitano le tavolate, portando via il classico pacino (piccola pagnotta di pane).

I Cibi Imprescindibili

La tradizione vuole che sulle tavole di San Giuseppe non debbano mai mancare un finocchio, un’arancia ed altri cibi simbolici: una comune pasta e ceci, i tipici lampascioni simbolo dell’arrivo della primavera e dell’abbandono dell’inverno, il pesce fritto a rappresentare il Cristo, le dolcissime cartellate al miele simbolo dei panni che avvolsero il Bambino Gesù, il cavolfiore che ricorda il bastone fiorito appartenente a San Giuseppe e lo stoccafisso.

Quest’ultimo era il cibo delle occasioni importanti che secondo la tradizione i signori, nel giorno di San Giuseppe, offrivano, assieme ad altri piatti, ai più poveri: si pensa che da ciò sia nato questo rituale, anche se un’altra teoria afferma che furono gli albanesi ad importarla in Salento, quando vi giunsero fuggendo dai turchi.