Torre del Serpe a Otranto: il Luogo Simbolo della Città

Torre del Serpe a Otranto: il Luogo Simbolo della Città

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 24 Giugno 2016 Salento & Dintorni

La torre del Serpe

A pochi chilometri da Otranto, spostandosi in direzione sud, si vede ergere una torre solitaria, quasi simbolicamente triste e un po’ ammaccata dal tempo trascorso e dalle intemperie che le si sono abbattute contro. Venti e correnti che si stagliano sull’Adriatico, mentre la nostra torre, fiera ed orgogliosa, rimane imperterrita a guardia della sua città, come del resto è sempre riuscita a fare.

La Torre, che tanto attrae turisti e locali per l’alone di mistero che la circonda ed il forte simbolo cittadino che rappresenta, si chiama Torre del Serpe e da centinaia di anni vede scorrere il mondo salentino sotto il suo sguardo attento.

Era una torre di avvistamento in epoche lontane, durante le quali le invasioni saracene terrorizzavano il popolo idruntino. Un faro costantemente sorvegliato da soldati in difesa della costa che potevano controllare al meglio grazie all’illuminazione che la torre forniva all’orizzonte.

La Misteriosa Leggenda

Eppure, la leggenda, narra una storia ben diversa, inaspettata e inaudita.

Si tramanda nel tempo, il racconto di un grosso serpente nero che durante la notte, furtivo e silenzioso, si spostava sinuoso tra i soldati di guardia caduti a terra stanchi dal sonno e si recava a nutrirsi dell’olio che manteneva in vita la luce della lanterna del faro.

Ogni volta, dopo aver succhiato tutta la scorta di unguento, sazio e soddisfatto, il serpente faceva rientro verso il mare, dove spariva tra le spire dei fiotti fino alla cena delle sere successive, lasciando però le coste immerse nel buio più completo.

Ma come può quindi un serpente che mette a rischio la città diventare poi simbolo della stessa?

La leggenda narra che una notte di fine ‘400, durante il consueto pasto notturno del rettile, gli Ottomani arrivarono vicino alle coste di Otranto, ma con il faro completamente spento e senza punti di riferimento per poter scendere a terra, gli invasori abbiano poi proseguito verso Brindisi, scagliando altrove il loro furore di guerra.

Otranto si sarebbe così salvata dalle barbarie proprio grazie al vorace serpente che ora svetta, fiero e con tutti gli onori, proprio sul simbolo di una città che gli è eternamente grata.

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