L’arte della ceramica e della terracotta in Salento

L’arte della ceramica e della terracotta in Salento

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 18 Maggio 2022 Salento & Dintorni

L’arte della ceramica e della terracotta in Salento è radicata fin dalle epoche più remote e sono diffuse in tutto il territorio, specie nelle zone di Grottaglie, San Pietro in Lama, Lucugnano e Cutrofiano.
Ma quali sono gli oggetti più conosciuti e apprezzati? Scopriamolo insieme!

Principali tecniche di lavorazione della ceramica in Salento

Esistono sostanzialmente due tecniche di lavorazione della ceramica:

a colombina: è uno dei metodi più antichi, nato quando il tornio non esisteva ancora.
Esso prevede la stesura della pasta, dal quale viene ricavato una specie di lungo filo in creta.
Una volta realizzati diversi fili, essi vengono sovrapposti a spirale per ottenere dei prodotti dalla forma perfettamente rotonda.
Sebbene la suddetta tecnica sia pressoché scomparsa, sopravvive ancora in qualche bottega artigiana;

– al tornio: è senza dubbio la tecnica attualmente più utilizzata e prevede il posizionamento della terracotta semi solida su un tornio, sul quale viene lavorata per ottenere delle figure geometriche esatte, solitamente ovali oppure tonde.
Il tornio non è altro che un dispositivo dalla forma cilindrica che funziona a pedale oppure elettricamente.

La ceramica viene ottenuta tramite cottura a temperature elevatissime dell’argilla, intorno ai mille gradi centigradi, dalla quale si ricava il prodotto in terracotta.

Quest’ultimo viene poi sottoposto a una seconda cottura a una temperatura lievemente più bassa e dopo la fase di smaltatura si ricava la maiolica.
I principali benefici offerti da questa tecnica sono la durata pressoché infinita e la forte resistenza, visto che non viene scalfita nemmeno con una punta di ferro. Non bisogna inoltre dimenticare il suo potere ignifugo.

Con questo materiale si ottengono oggetti d’arredo, stoviglie per la cucina e rivestimenti per l’edilizia.

Gli oggetti più comuni ricavati dalla ceramica: il pumo

Il pumo pugliese è uno degli oggetti più comuni del Salento, si ispira alla dea romana Pomona e ricorda la nascita di un frutto oppure di un fiore.

Viene dunque raffigurato sotto forma di bocciolo per simboleggiare la capacità di rigenerazione, l’abbondanza e la fecondità.

Data la sinuosità e l’eleganza delle sue forme, il pumo viene spesso utilizzato come bomboniera per battesimi, nozze e altri eventi importanti.
Esiste inoltre in differenti colorazioni, ognuna delle quali ha un significato specifico, ossia:

  • azzurro e blu: richiamano tranquillità e calma e sono perfetti da utilizzare per la nascita di un maschietto;
  • rosa: sono indicati per le spose, per le ragazzine oppure per l’arrivo di una femminuccia;
  • bordeaux, rosso e nero: decorano la casa di una coppia giovane e amante dei trend;
  • arancione e giallo: si regala solitamente alla propria madre;
  • bianco: rappresenta un autentico jolly adatto a ogni occasione.

Il gallo: l’emblema delle raffigurazioni in Salento

Nelle ceramiche pugliesi viene spesso raffigurato il gallo, tanto da essere divenuto l’emblema più distintivo e importante di questa terra.

Il gallo simboleggia la figura di Mercurio, divinità che rappresenta il guadagno, il commercio e l’eloquenza.  Inoltre il suddetto animale, considerato quasi domestico, ha la capacità non solo di allontanare dalle case tutte le malignità e le energie negative, ma anche di augurare fertilità.

Parlando dei colori, vengono il più delle volte utilizzati il rosso, il blu e il giallo, mentre l’espressione è quasi sempre impettita.