Una passeggiata nella storia: le quattro porte di Lecce

Una passeggiata nella storia: le quattro porte di Lecce

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 29 Marzo 2023 Salento & Dintorni

La Puglia è una delle regioni italiane prese maggiormente d’assalto dai turisti di tutto il mondo che vogliono inebriarsi delle sue meravigliose località balneari.

Questo territorio, però, conserva anche una storia molto antica e radicata, testimoniata in particolar modo da una delle sue città più importanti: Lecce.

In passato, l’unica via per accedervi era attraversare una delle quattro porte della città. Alcune di queste prendevano il nome dalla strada di cui facevano parte, altre, invece, erano dedicate ai santi.

Ciascuna porta aveva il compito di proteggere Lecce; la sua difesa, infatti, era garantita dal lungo muro di cinta costruito per volontà di Carlo V e che permetteva di mettere in salvo la popolazione dagli attacchi nemici.

Al giorno d’oggi, questi possenti monumenti continuano a incantare migliaia di turisti che, ogni anno, si recano in questa famosa località salentina con la voglia di conoscere e apprendere una parte importante della sua storia.

Le quattro porte di Lecce: tutti i dettagli

Le famose porte di Lecce hanno avuto il merito di raccontare una parte molto importante della sua storia.
Porta Rudiae, Porta Napoli e Porta San Biagio sono quelle riuscite a resistere alle loro origini millenarie; solo porta San Martino, invece, venne distrutta nell’Ottocento.

  • Porta Rudiae

Porta Rudiae deve il suo nome alla strada che conduceva all’omonima e antica città messapica che fu totalmente rasa al suolo nel corso dei secoli.

Questa porta si trova nell’attuale via Adua e fu fatta costruire sulle rovine di un monumento ancora più antico, probabilmente risalente al medioevo, che però venne distrutto intorno al XVII secolo.

Chiamata anche Porta di Sant’Oronzo, fu fatta costruire per volere di un nobile leccese, Prospero Lubelli.

Lo stile è marcatamente barocco e alla sua sommità sovrasta la statua di Sant’Oronzo, patrono della città di Lecce.

Dato che la sua ricostruzione venne effettuata nel diciottesimo secolo, la funzione difensiva divenne di secondaria importanza, in quanto in quel periodo le incursioni dei pirati saraceni non costituiva più un pericolo.

Per tale motivo, ci fu il desiderio di concentrarsi maggiormente sull’aspetto estetico del monumento, anziché sul suo ruolo strategico.

Le altre statue che si possono ammirare su questa porta sono quelle di Santa Irene e San Domenico, “protettori minori della città”, disposte ai lati, così come anche altre figure di rilievo che hanno lasciato il loro segno nel corso dei tempi.

  • Porta Napoli

Porta Napoli, il cui nome deriva dalla strada che portava alla “via consolare” per Napoli, venne fatta costruire per volere dell’imperatore Carlo V, edificando la fortezza per difendere la città nel punto in cui prima era situata “Porta San Giusto”.

La costruzione fu sostenuta caldamente dai cittadini e da Ferrante Loffredo, presidente della “Provincia di Terra d’Otranto” in quanto c’era la volontà di commemorare il potere dell’imperatore.

Nell’Ottocento, inoltre, vennero apportate delle modifiche; tra queste, le porzioni di mura sui due lati furono eliminate.

A costeggiare l’arco sono due splendide colonne corinzie, mentre al centro è disposto lo “Stemma Imperiale Asburgico” di Carlo V, a quei tempi celebrato per essere stato colui che ha sterminato i turchi in protezione della città.

  • Porta San Biagio

Altra affascinante porta di Lecce è quella di San Biagio, dedicata all’omonimo santo che, secondo la tradizione locale, ha trovato qui i suoi natali per poi dirigersi in Oriente.

Il suo viaggio, intrapreso per scampare alle persecuzioni contro i cristiani, iniziò proprio dalla strada che, oggi, è “tagliata” dalla porta. Quest’ultima fu costruita nel 1774 per volontà del governatore Tommaso Ruffo che la fece erigere in sostituzione di un monumento ancor più antico, all’epoca ordinato da Carlo V.

La struttura, al pari delle altre, si contraddistingue per la sua maestosità con un’altezza di circa 17 metri, in cui domina lo stemma di “Ferdinando IV di Borbone”.

  • Porta San Martino

Nonostante, ad oggi, non sia più possibile ammirare Porta San Martino, è doveroso menzionarla in quanto ha rappresentato uno dei quattro meravigliosi ingressi della città di Lecce.

La porta, un tempo situata in via Matteotti, venne distrutta per ordine del “decurionato” poiché si riteneva che adombrasse il fascino del “palazzo d’Intendenza” che oggi, invece, ospita la Prefettura.