Leuca Piccola a Barbarano del Capo

Leuca Piccola a Barbarano del Capo

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 20 Maggio 2021 Salento & Dintorni

Il Salento, con i suoi paesaggi da sogno, esalta i suoi ospiti con il fascino dell’arte, la cucina mediterranea ed immense distese naturali. Sulle note della taranta, un’antica danza nata come rito curativo del morso della tarantola, l’ospite sarà trasportato da una vera e propria terapia musicale, fatta di suoni e ritmi che coinvolgono e stupiscono. Arte barocca, edifici, chiese e palazzi letteralmente ricamati nella pietra, e ancora, giardini segreti, cortili, un anfiteatro romano, e naturalmente il mare, rendono questo posto meraviglioso.

Santa Maria di Leuca

Santa Maria di Leuca è il punto più a sud di tutta la Puglia. Vista come un porto naturale, è il punto di approdo dei navigatori che giungevano sulle terre salentine da entrambi i mari. Infatti, dal suo promontorio, Punta Ristola, è possibile assistere all’incontro tra il mar Adriatico ed il mar Ionio. Qui, è presente una grotta che conduce direttamente al mare, dove sono stati ritrovati oggetti preistorici.

In questa zona così estrema, si ergono il Faro e la Basilica, denominata Santa Maria de Finibus Terrae per via della sua posizione.
Tale Basilica è circondata da un silenzio surreale e da un mare mozzafiato.

Leuca Piccola

Con Leuca Piccola s’intende identificare un complesso storico monumentale situato nella periferia del paese conosciuto come Barbarano del Capo. In questo complesso architettonico dall’immenso valore storico, nei secoli passati erano soliti sostare i pellegrini che dovevano arrivare alla “De Finibus Terrae“, vale a dire la Basilica di Santa Maria di Leuca. Dunque, da qui il suo nome “Leuca Piccola“, una sorta di anticipazione di quello che li aspettava alla fine del viaggio, un monito a non arrendersi. Leuca Piccola fu costruita negli anni a cavallo tra il seicento ed il settecento e fu corredata da una piccola chiesetta, appunto anticipataria, denominata Chiesa di Santa Maria di Leuca del Belvedere. Questa piccola chiesa è stata restaurata negli anni ottanta del novecento ed ha, dunque, rifiniture molto recenti.
La chiesa di S. Maria di Leuca del Belvedere vede in sé la fusione di un locale destinato alla preghiera ed un retro-locale destinato alla sagrestia. Corredata da un corpo monumentale a grandi arcate, al primo piano ospita uno spazio che veniva usato per ripararsi nel caso di incursioni Turche, che in Puglia erano molto frequenti.

Il culto delle dieci P

Per culto delle dieci P s’intende “Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò Prima Pensare Poi Parlare”, un gioco di parole ben conosciuto dai salentini, che viene insegnato, un po’ per gioco, fin dall’infanzia. Non è difficile qui pensare a bambini che saltellano sull’asfalto nel classico gioco della campana, ripetendo a memoria questa frase dal sapore un po’ mistico. Crescendo, questo culto assume la forma che merita e diventa monito per coloro i quali intendono proferir parole sgradite. Un piccolo insegnamento ma dal grande valore culturale.

Questo culto, è inciso su una lapide nella sua forma più semplice, ossia dieci P puntate e silenziose, le quali esplicano taciti pensieri e sono volte a ricordare chi siamo e chi dovremmo essere.
La lapide su cui è inciso il culto serve, tuttavia, anche a testimoniare l’esistenza, in questi luoghi, di un’antica locanda dove i pellegrini trovavano ristoro, che ad oggi non esiste più. Bisogna, inoltre ricordare, come la bellezza e l’imponenza di questo monumento traeva in inganno molti pellegrini, i quali pensavano di essere finalmente giunti al Santuario De Finibus Terrae, mentre si trattava “soltanto” di una sua piccola versione, costruita proprio al fine di creare una sosta nel lungo viaggio.

 

[Foto di Psymark, fonte Wikipedia]