I dolci tipici pasquali nel Salento: tra gusto e tradizione

I dolci tipici pasquali nel Salento: tra gusto e tradizione

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 6 Marzo 2019 Salento & Dintorni

Il Pecureddhru

Il Pecureddhru è un tradizionale dolce salentino a base di pasta di mandorle. Veniva chiamato anche “lu tuce de li signuri”, ovvero il dolce riservato alle persone benestanti. L’utilizzo della pasta di mandorle era infatti specifico delle famiglie più ricche che preparavano, in occasione della Pasqua, dei banchetti particolarmente ricchi.

La pasta di mandorle viene prodotta ancora oggi a Lecce per preparare l’agnello, un dolce pasquale tipico per tutti i salentini.

I Quaresimali

Già il nome indica il periodo dell’anno in cui questi biscotti vengono prodotti e consumati. Si tratta di biscotti tipici del periodo della Quaresima, quando non si poteva consumare la carne o i suoi derivati. Per questo motivo alcuni monaci si sono messi a preparare prodotti a base vegetale con ingredienti semplici e gustosi.

Ancora oggi i Quaresimali si trovano spesso sulle tavole dei salentini nel periodo pasquale.

Lu Caddhuzzu

Lu Caddhuzzu in dialetto significa gallo. Non parliamo, però, di un animale da cortile, ma di un dolce – che prende proprio la forma di un gallo.

Si tratta di un pane morbido e dolce nel cui impasto è stato inserito un uovo sodo. Questo piatto è ancora oggi molto diffuso in Salento e la tradizione vuole che in passato venisse regalato il giorno di Pasqua a tutti gli uomini come un portafortuna e che fosse anche simbolo di virilità.

Oggi, invece, lu Caddhuzzu viene servito al termine del pasto con gli altri piatti tipici di questo periodo e, vista la sua forma originale, viene utilizzato per decorare la tavola. Per la sua preparazione si usano prodotti semplici come farina, latte, zucchero e olio d’oliva. È fondamentale, però, la presenza dell’uovo sodo come simbolo di una nuova vita che sta per nascere.

La Pupa

Un altro dolce della tradizione salentina legata alla Pasqua è la Pupa. Se, infatti, agli uomini veniva regalato un Caddhuzzu, alle donne veniva offerta una Pupa: vale a dire un dolce a forma di bambola che portava in dono, a chi lo riceveva, una grande prosperità.

La Pupa è un dolce a base di pasta frolla con la presenza, all’altezza della pancia, di un uovo sodo a simboleggiare la fertilità e la felicità per una nuova vita. La Pupa viene spesso decorata anche con degli zuccherini colorati e dei fiocchetti di colore rosso. Il rosso simboleggiava infatti la passione e l’amore tra due fidanzati.

Oggi in Salento è rimasta l’usanza di scambiarsi in occasione della Santa Pasqua i dolci come la Pupa e il Caddhuzzu. La bontà di questi dolci richiama spesso molti turisti incuriositi dalle prelibatezze culinarie di questo territorio. Anche il periodo pasquale, come abbiamo visto, è ricco di dolci tipici legati alla tradizione e particolarmente gustosi: proprio per questo motivo una visita in Salento nel periodo di Pasqua non potrà che farvi innamorare di questo straordinario territorio.