Uno dei monumenti più belli del Salento: la Basilica di Santa Croce a Lecce

Uno dei monumenti più belli del Salento: la Basilica di Santa Croce a Lecce

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 13 Giugno 2020 Salento & Dintorni

Simbolo indiscusso dell’arte barocca leccese, la Basilica di Santa Croce, che si trova nel pieno centro cittadino del capoluogo salentino, è una tappa che non si può perdere per nulla al mondo durante una vacanza nel Tacco d’Italia.

Passeggiando nel centro storico di Lecce, tra le caratteristiche viuzze dal fascino senza tempo, non si può non rimanere affascinati trovandosi di fronte alla meravigliosa facciata della Basilica di Santa Croce, adiacente al Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce.

Scopriamo di più su questo monumento, che è certamente uno dei più belli in tutto il Salento.

Storia della Basilica di Santa Croce

La costruzione di questa chiesa è iniziata nel 1353, ma i lavori furono interrotti quasi subito per poi essere ripresi solamente nel 1548, a causa della morte del primo committente.

Gli architetti che si occuparono della sua rinascita furono Cesare Penna, Gabriele Riccardi e Giuseppe Zimbalo, ossia quelli più importanti della zona.

Venne finalmente ultimata nel 1689, portando con sé passaggi di varie epoche come il Rinascimento e il Barocco.

La Basilica di Santa Croce è un vero e proprio tripudio di opere d’arte: basti pensare alla facciata, dove sono collocate delle cariatidi, una serie di tredici putti abbracciati, due statue che rappresentano la Carità e la Fede e un rosone barocco molto pregiato.

Scopri tutti i segreti della facciata della Basilica di Santa Croce a Lecce con la seguente videoguida.

Opere all’Interno della Basilica

All’interno si possono trovare opere di Cesare Penna, come l’Altare della Basilica, S. Antonio con l’Apparizione del Bambino e un ex voto risalente al 1743 raffigurante il panorama di Lecce per ringraziare Dio per aver salvato la città dopo un disastroso terremoto.

È presente, inoltre, anche un monumento funebre dedicato a Mauro Leopardo, abate del Convento dei Celestini. Un tempo anche la famiglia Adorni possedeva una tomba privata tra le mura di questa chiesa.

Per quanto riguarda invece l’organo, è stato realizzato dai fratelli Ruffati da Padova e inaugurato nel 1956.

Insomma, se la facciata è celebre per la sua ricchezza artistica e architettonica, gli interni non sono da meno.

Nuova luce per la Basilica

Di recente, la Basilica ha subito numerose opere di ristrutturazione che le hanno restituito l’antico splendore. A darle maggior lustro, tuttavia, ha enormemente contribuito un progetto portato a termine in questi giorni con l’inaugurazione di un impianto di illuminazione artistica.

Sono stati installati 250 proiettori di luce che illuminano l’aula liturgica della Basilica, che contribuiscono a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera in questo importante luogo di culto. L’illuminazione artistica, infatti, è stata studiata nel dettaglio per mettere in risalto le forme architettoniche dell’edificio e dar luce alla pietra leccese, il materiale calcareo tipico di questa zona del Salento.

L’impianto consente di creare effetti di luce diversi a seconda dell’occasione, che sia una particolare cerimonia, la celebrazione della messa feriale o festiva, l’apertura i turisti e agli intenditori di arte.