Il fascino di Copertino e della sua storia

Il fascino di Copertino e della sua storia

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 28 Marzo 2017 Salento & Dintorni

 

La nascita del paese ha origini molto lontane e si deve ricondurre al popolo dei saraceni che, giungendo nella terra d’Otranto nel 942 d.C. distrussero paesi diversi casali, quali Gigliano, San Vito, Molllone e Santa Barbara, che probabilmente si svilupparono nei territori che corrispondono oggi al centro abitato di Nardò.

Gli abitanti fuggiaschi fondarono così un nuovo insediamento, al quale diedero il nome originario di Convertino, cioè terra dove “convennero” i sopravvissuti. Molte sono state le dominazioni che si susseguirono a Copertino, dai greci ai normanni agli svevi, ma lo sviluppo del borgo si ebbe in maniera sensibile grazie ai bizantini e agli angioini. Scopriamo insieme le tracce e l’eredità storico-culturale di queste dominazioni antiche.

Il Castello angioino di Copertino: fiore all’occhiello di questo paese

Proprio gli angioini restaurarono ed ampliarono quello che è considerato senza dubbi il simbolo di Copertino, cioè il “Castello Angioino“, che veglia imperioso sul paese: è stato edificato in epoca normanna tra il 1530 ed il 1540 ed è una costruzione splendidamente fortificata con quattro bastioni agli angoli e un fossato che la circonda.

Il solo ingresso stupisce il visitatore con la ricchezza rinascimentale, fatta di bassorilievi e rosoni, e le effigi delle personalità che hanno fatto la storia del paese. All’interno del castello si trovano due cappelle di grande interesse artistico: la rinascimentale “Cappella di San Marco“, custode di sarcofaghi della famiglia Squarciafico, e la quattrocentesca “Cappella Gentilizia“, alla quale si accede tramite un portale angioino e uno rinascimentale voluto dall’ evangelista Menga.

Le chiese di Copertino

Un altro simbolo di Copertino, risalente addirittura al 1088 ma poi restaurata prima nel ‘500 e poi nel ‘700, è la “Chiesa Matrice della Madonna della Neve” il cui “portale dei leoni”, sul lato destro, si presenta quasi come un altare, assai elegante con le due colonne rinascimentali a sostegno di un architrave e con incisioni dedicate alla Madonna delle nevi.

Il rosone, scolpito nella candida pietra leccese, è un gioiello, così come con la piccola statua in pietra della Madonna delle nevi, che sovrasta l’intero portale. Bellissima è anche la “Torre Campanaria“, progettata dal Menga nel 1597, ricca di contrasti tra la semplicità della parte inferiore e la ricchezza barocca in quella superiore.

Appena fuori da Copertino, nel medioevale casale di Casole, sorge la “Chiesa di Santa Maria“, il cui nucleo originario fondato dai monaci basiliani risale all’anno mille. Restaurata dopo essere stata distrutta dai turchi, la chiesa si presenta sobria, bella ed essenziale, con un solo affresco della Vergine posta tra S. Antonio e S. Francesco: all’interno si respira la storia antica di questa chiesa, con gli ancora visibili affreschi e l’altare con tre piccole nicchie.

Una delle chiese più particolari di Copertino è certamente il Santuario dedicato al Santo patrono della città, San Giuseppe da Copertino: colpisce la sua facciata ricurva di evidente stile tardo barocco; all’interno invece, sopra l’altare decorato con bassorilievi raffiguranti Gesù Cristo morto, si erge la statua di San Giuseppe che sembra sospesa in aria. Questa disposizione decisamente curiosa della statua è legata alla sua storia: si dice, infatti, che San Giuseppe, dopo giorni di fervente preghiera e digiuno, fosse capace di levarsi da terra.

Il culto di San Giuseppe da Copertino è molto sentito in paese: il 18 settembre, infatti, per le vie del borgo si snoda la “Intorciata“, una processione con danze e canti dedicati al Santo.