Le Marine di Melendugno tra le “Bandiera verde 2017”
Tra le diverse località del Salento, le Marine di Melendugno racchiudono l’essenza della terra salentina: tra Torre Specchia e Torre Sant’Andrea sono compresi chilometri di costa variegata, dove si alternano insenature, grotte e spiagge che insieme creano un paesaggio incantevole. Anche per l’estate 2017, queste splendide località sono state insignite del riconoscimento di Bandiera Verde: scopriamo insieme le motivazioni!
“Bandiera verde 2017”: ecco le motivazioni
La bellezza delle Marine di Melendugno è tale che da anni queste ottengono riconoscimenti quali la “Bandiera blu”, le “5 vele” assegnate da Legambiente, fino alla recente “Bandiera verde 2017“, che viene attribuita da ben 196 pediatri alle località marine ideali per bambini.
I criteri seguiti dai medici nel conferimento di questo titolo sono dettati da analisi compiute sulla purezza delle acque, ma anche sulla presenza di fondali che degradano dolcemente e una sabbia soffice e pulita che consente ai più piccoli di giocare tranquillamente. Importante è poi la presenza di servizi ad hoc, quali la presenza di bagnini, bar-gelaterie e aree adibite ai giochi e al cambio dei pannolini.
Le marine di Melendugno, tra storia e bellezza paesaggistica
Il territorio delle Marine di Melendugno è scandito dalla presenza di torri di avvistamento costruite per difendersi dai saraceni, a partire da quelle cinquecentesche di Torre Specchia, località a due passi dalla riserva naturale “Oasi Le Cesine”, e di San Foca che ospita oggi la “Capitaneria di Porto”.
San foca è un pittoresco borgo di pescatori che ospita uno dei più rinomati porti turistici del Salento: qui la costa è una meravigliosa alternanza di spiagge bianche e scogliere che celano grotte, come la famosa “Grotta degli Amanti“, la quale prende il nome da due innamorati che, secondo la leggenda, fuggirono dal freddo vento riparando nella grotta dove però trovarono la morte sorpresi dalla marea.
Tra tutte le Marine di Melendugno, la più suggestiva è Roca Vecchia, ricca di bellezze naturalistiche e di reperti archeologici quali cripte, ipogei e ritrovamenti risalenti all’età del bronzo, senza dimenticare le rovine della “Torre Maradico“.
Proprio a Roca Vecchia si trovano la spettacolare “Grotta della Poesia“, che deve anch’essa il nome a un’antica leggenda, secondo la quale dei poeti vi giungevano per decantare odi in onore della bellissima principessa che qui si bagnava. La “Grotta della Poesia Grande” è, infatti, una delle più belle piscine naturali al mondo ed è divisa in due piccole aree: la “Grotta della Poesia Piccola” (dove in passato si adorava Taotor) custodisce iscrizioni risalenti all’epoca messapica.
Il Salento dei faraglioni: Torre dell’Orso
Un’altra leggenda arricchisce di fascino e mistero anche un’altra Marina di Melendugno, Torre dell’Orso, che vanta la presenza dei due simbolici faraglioni, chiamati “Le due sorelle“. Secondo l’antica storia mitologica, infatti, due sorelle affogarono in questo tratto di mare attirate dalla bellezza del luogo, trovando poi la pietà degli dei che le tramutarono in scogli.
Torre dell’Orso ammalia con il mare splendente che accarezza le alte falesie, plasmate dai venti e punteggiate da macchia mediterranea: anche qui incombono i resti di una torre risalente al XVI secolo, voluta da Carlo V dopo la terribile incursione turca che colpì Otranto nel 1480.
Infine, c’è anche la spettacolare Torre Sant’Andrea, paese di pescatori che sorge su un tratto di costa frastagliato e che d’estate attira giovani per la vivace vita notturna, ha ricevuto la “Bandiera Verde 2017”.
Anche la bellezza di questa marina è data dai faraglioni, che emergono imponenti dal mare cristallino come guardiani: c’è il faraglione che ricorda una sfinge, quello a forma di stivale e poi il famoso “lu pepe“, dalla bellissima forma ad arco.