Tracce di antichi saperi nel Salento: scopri le neviere

Tracce di antichi saperi nel Salento: scopri le neviere

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 4 Aprile 2017 Salento & Dintorni

 

Proprio la presenza frequente del sole, anche durante i mesi freddi, ha fatto sì che il Salento venisse conosciuto come una terra calda e dal clima mite; eppure in passato la penisola salentina è stata più volte ricoperta di neve. Vediamone insieme le testimonianze e i risvolti di questi eventi climatici.

Alla scoperta delle antiche neviere del Salento

Accantonate per qualche giorno i classici itinerari turistici e avventuratevi alla scoperta delle campagne che caratterizzano il territorio salentino: nelle distese di ulivi e di prati delimitati dai muretti a secco, potrete ammirare ancora resti delle antiche neviere, in cui, sin dal Rinascimento, veniva prodotto e conservato il ghiaccio, oggetto di un fiorente commercio.

Le neviere erano strutture molto ingegnose: la camera era scavata nella roccia ad una profondità di circa due metri e isolata termicamente da uno strato di foglie secche. Questa veniva sormontata da una volta a botte, rivestita da terriccio e paglia.

Per non danneggiare il ghiaccio, l’acqua defluiva all’esterno tramite un canale di scolo scavato sul fondo dell’impianto. Una o due piccole porte situate lateralmente, permettevano l’accesso per prelevare il ghiaccio.

Un’escursione nel Parco di Negroamaro, a meno di 10 km da Lecce, vi permette di raggiungere l’antica neviera di Monteroni. Proseguendo la vostra passeggiata giungerete al vicino comune di Lequile, che rientra nei confini della zona denominato Val di Cupa.

Proprio nel territorio di Lequile, si trova la Masseria Menaggia, presso la quale potrete visitare una delle più grandi neviere del Salento. Proseguendo il vostro itinerario giungerete alla masseria “fortificata” di Torcito, nel Comune di Cannole.

Al suo interno, oltre alla cripta e a resti di tombe risalenti al sec. VIII-IX, sono state rinvenute due neviere semi-ipogee, adibite alla raccolta della neve durante il periodo invernale.

Il Salento terra di sole e… di neve

A testimoniare che un tempo il Salento era soggetto a nevicate, non co sono solo i resti delle neviere, ma anche gli antichi graffiti al loro interno: misurazioni varie, quantità importate ed esportate, introiti erano segnati spesso sulla roccia: la Terra d’Otranto, pertanto, non solo era un tempo colpita da abbondanti nevicate, ma gli abitanti sfruttavano questa risorsa naturale per il commercio.

La neve veniva raccolta e compattata dagli “insaccaneve” con l’ausilio di particolari strumenti in legno: i “paravisi“. Il ghiaccio ottenuto veniva così conservato nelle neviere costruite nelle periferie dei maggiori centri urbani, alcune delle quali ancora oggi esistenti.

Il ghiaccio si conservava per tutta l’estate, veniva trasportato di notte sui carretti ed utilizzato a scopo medico, come rimedio naturale per contusioni, ferite o altre malattie. Inoltre, era richiesto dalle famiglie più agiate per rinfrescare le loro bevande o usato per la conservazione di alcuni cibi.

Nel Salento questa attività fu molto florida, tanto che dal 1625 al 1870 fu imposta una gabella sulla neve; il commercio del ghiaccio si protrasse fino agli inizi del secolo scorso, quando la diffusione dei frigoriferi rappresentò un modo più pratico per ottenere il ghiaccio e soppiantò questo antico mestiere.

 

Fonte Immagine: www.fondazioneterradotranto.it