Una gita alla scoperta delle grotte tra Otranto e Castro

Una gita alla scoperta delle grotte tra Otranto e Castro

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 27 Febbraio 2016 Salento & Dintorni

Le grotte e la scogliera di Otranto e dintorni

 Partendo da Otranto e scendendo in direzione sud, verso Castro Marina, il litorale si mostra in tutta la sua aspra e vivida bellezza, con le pareti rocciose a strapiombo e le piccole baie. Per importanza la prima grotta che s’incontra è quella dei Cervi. Si trova in prossimità di Porto Badisco, il porto naturale riconoscibile per la profonda insenatura, testimonianza del fiume che un tempo sfociava in questo luogo. La Grotta dei Cervi non può essere visitata all’interno, a causa dei rilevanti reperti archeologici rinvenuti.

Numerosi graffiti, manufatti e ceramiche raccontano le storie di coloro che abitavano questo luogo più di 4.000 anni fa. Le raffigurazioni ritrovate di scene di caccia al cervo, danno il nome a questo luogo misterioso e ancora da scoprire.

Proseguendo, si scorgono le ville liberty che impreziosiscono il paese di Santa Cesarea Terme, celebre per le sorgenti di acque sotterranee benefiche e salutari. La scogliera si caratterizza per gli evidenti fenomeni carsici e per le grotte naturali, incorniciate dalle acque limpide e trasparenti, ideali per gli appassionati di snorkeling.

Il litorale di Castro Marina

Superata la costa di Santa Cesarea Terme ci si avvicina a una delle grotte più conosciute e famose: la Grotta Zinzulusa. Il nome deriva dal termine dialettale “zinzuli” che significa letteralmente “stracci appesi”, richiamando le numerose stalattiti che formatesi all’interno. É possibile visitarla anche via terra, percorrendo l’apposito sentiero.

L’ingresso è ampio 15 metri e la grotta raggiunge la lunghezza totale di 160 metri.

L’interno è percorribile ed è suddiviso in tre differenti zone, dove si possono ammirare delle suggestive stalagmiti e stalattiti che riprendono le forme di diversi oggetti. La scoperta avvenne grazie al religioso Antonio Francesco del Duca nel 1793. Nella grotta furono ritrovati diversi fossili, tra cui numerose ossa di elefanti, ippopotami e uccelli.

Inoltre, nella zona più interna sono stati rinvenuti piccoli manufatti, ceramiche e ossa incise a indicare l’utilizzo della grotta, come riparo o abitazione degli uomini preistorici.

Poco distante e abitata nel Paleolitico è la Grotta Romanelli, chiusa al pubblico ma di notevole importanza storica, grazie alle svariate raffigurazioni zoomorfe che decorano le pareti. Proseguendo verso Castro, sempre visitabili solo via mare, si incontrano la Grotta Azzurra dalle acque cristalline e la Grotta delle Streghe chiamata così per il particolare aspetto degli scogli, che prendono le forme di ossute mani femminili dalle unghie lunghe.