I tuffi più belli in Salento: ecco dove farli

I tuffi più belli in Salento: ecco dove farli

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 17 Luglio 2020 Salento & Dintorni

Il Salento è ormai una delle mete più amate per trascorrere le tanto desiderate vacanze all’insegna del mare e di escursioni tra borghi ricchi di arte e di storia dove scoprire le antichissime tradizioni di questa magica terra.

In Salento sono poi molti i luoghi perfetti per coloro che desiderano coniugare il relax di bagni di sole e mare con la voglia di dare sfogo alla propria passione per i tuffi, in cornici naturalistiche a dir poco spettacolari.

Tuffarsi dalle grotte più belle del Salento

In Salento, oltre alle lunghe coste sabbiose che ben poco hanno da invidiare ai più ridondanti lidi esotici, la costa rocciosa regala perle di rara bellezza, tra insenature nascoste e grotte tutte da scoprire. La Zinzulusa è una delle cavità naturali più famose del Salento e sorge a due passi da Castro Marina dove, nella notte dei tempi, approdò Enea. Il suo nome deriva dal termine dialettale zinzuli che significa “panni appesi”, in riferimento alle stalattiti e alle stalagmiti presenti nella grotta. Ebbene, la parete rocciosa che sovrasta la Grotta della Zinzulusa è un luogo scelto spesso dai tuffatori per gettarsi a capofitto nel mare azzurro che lambisce questo luogo.

Stesso discorso vale per la Grotta della Poesia a Roca Vecchia, ad appena 20 km da Otranto: la leggenda narra che cantori da tutto il circondario raggiungessero questo posto per dedicare poesie alla splendida fanciulla che qui soleva fare il bagno. Le pareti che circondano questa che è considerata in realtà una delle più belle piscine naturali al mondo (le cui volte sono crollate a causa dell’opera erosiva degli elementi) sono alte all’incirca 5 m, ideali per tuffarsi nelle acque cristalline che bagnano la grotta.

Dal vertiginoso Canale del Ciolo a Porto Selvaggio

C’è un luogo in Salento poi che metterà alla prova il coraggio anche dei tuffatori più arditi: si trova a Gagliano del Capo e si tratta del Ponte del Ciolo, dal nome dello stesso fiordo che sovrasta con i suoi 40 m di altezza. All’ombra del ponte sorge una spiaggetta rocciosa, bagnata da un mare ricco di vita e raggiungibile tramite una scala di pietra. In molti, dopo aver ammirato l’indescrivibile panorama che si gode da queste altezza e scorgendo magari corvi (chiamati in dialetto “ciole”) che aleggiano su questo paradiso della natura, si esibiscono in tuffi, tanto spettacolari quanto coraggiosi, da questa altezza da brividi.

Coloro che invece non amano i tuffi troppo spericolati da grandi altezze, allora possono raggiungere il Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Questa oasi naturale, affacciata sul Mar Ionio, si raggiunge percorrendo un verdeggiante sentiero immerso nella pineta e nella profumatissima macchia mediterranea. Si arriva così a un tratto roccioso intimo e incontaminato, costituito da scogliere basse lambite dalla vegetazione, dalle quali ci si può tuffare dolcemente nel fresco mare che bagna questo tratto di costa, interessato dallo sgorgare di sorgenti sotterranee di acqua dolce.