Otranto e l’arte: la mostra di Caravaggio al Castello Aragonese

Otranto e l’arte: la mostra di Caravaggio al Castello Aragonese

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 28 Luglio 2017 Salento & Dintorni

 

Ecco cosa sapere della mostra

Dall’11 giugno e per tutta l’estate fino al 24 settembre, la perla della penisola salentina ospita nelle sale del castello la collezione di Roberto Longhi, il grande storico dell’arte scomparso nel 1970, che per primo ha studiato e amato Caravaggio ed ha colto il carattere profondamente innovativo della sua arte pittorica.

Il ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio

Curata da Maria Cristina Bandera, direttrice della fondazione Longhi, la mostra è imperniata attorno a una delle opere più rappresentative e misteriose del grande pittore, il “Ragazzo morso da un ramarro”. In questo quadro, databile attorno al 1595, osserviamo un giovane che si ritrae, con un’espressione di sorpresa mista a dolore, per il morso di una lucertola nascosta tra i frutti. Il soggetto insolito, quasi l’istantanea di un’azione, e il realismo della rappresentazione ne fanno un capolavoro unico.

Ma è nell’uso della luce che si esprime il genio innovatore di Caravaggio: essa proviene da una fonte esterna al dipinto e rivela la scena sottraendola al buio, colpisce la brocca al centro e crea sul cristallo ricurvo il riflesso di una finestra. La magnifica natura morta in primo piano con le ciliegie mature, simbolo del piacere e la rosa, simbolo della fugacità della giovinezza, nasconderebbe la chiave del significato allegorico dell’opera che allude alle pene che derivano dall’amore.

I pittori caravaggeschi

Assomiglia a un romanzo la vita di Caravaggio: costretto a fuggire da Roma dopo aver ucciso un uomo in una rissa, si stabilisce a Napoli poi a Malta, in Sicilia e di nuovo a Napoli dove lavora fin quasi alla fine della sua vita, esercitando un influsso determinante sulla pittura del tempo e dando vita a una vera e propria scuola pittorica. Insieme a quelle di Caravaggio, nel Castello di Otranto sono esposte le opere dei più importanti seguaci della sua maniera, pittori napoletani, come Battistello Caracciolo, di cui si può ammirare la splendida Deposizione di Cristo, o attivi nell’Italia del Sud come lo spagnolo Jusepe de Ribera, presente nella mostra con cinque tele raffiguranti gli Apostoli. Un ruolo centrale tra i pittori caravaggeschi è quello di Mattia Preti di cui la mostra ospita il dipinto raffigurante l’episodio di Susanna e i vecchioni, ispirato all’uso del chiaroscuro del pittore lombardo.

Il film di Mario Martone

Per entrare nel vivo dell’arte e della figura di Michelangelo Merisi da Caravaggio, l’esposizione di quadri è accompagnata dalla proiezione del film del 2004 di Mario Martone dal titolo “Caravaggio l’ultimo tempo”. L’opera di Caravaggio, è messa in relazione con la Napoli di oggi, vista dall’occhio poetico di Martone e raccontata attraverso i testi di Anna Maria Ortese.

Il Castello di Otranto

Il poderoso Castello di Otranto, opera aragonese iniziata subito dopo la riconquista di Otranto ai Turchi, è il simbolo della cittadina, con la sua pianta pentagonale e le tre torri circolari. Dalla sommità dei bastioni lo sguardo domina la parte settentrionale della città, il porto e l’intero Canale d’Otranto.

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Informazioni

La mostra “Caravaggio e i caravaggeschi nell’Italia meridionale” dalla fondazione Roberto Longhi, nel Castello aragonese di Otranto è aperta dall’ 11 giugno al 24 settembre 2017, tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 24,00 (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura del Castello).