Specialità del Salento: il cipollotto selvatico

Specialità del Salento: il cipollotto selvatico

Staff Corte del Salento Staff Corte del Salento 2 Maggio 2017 Salento & Dintorni

 

Questo particolare tipo di ortaggio, nonostante l’aspetto facilmente riconducibile a quello di una comune cipolla dalle dimensioni un po’ ridotte, ha delle caratteristiche assai particolari e un sapore diverso rispetto alla comune cipolla. Apprezzato per le sue straordinarie proprietà benefiche, il cipollotto selvatico è in grado di far esaltare il gusto di un piatto e a dare un tocco più prelibato all’intera pietanza.

Il cipollotto selvatico in cucina

Il cipollotto selvatico è un ingrediente di cui, da anni, chef e cuochi si servono per donare al piatto cucinato un sapore più deciso. Si abbina in maniera ideale a pietanze e specialità diverse: viene utilizzato nelle frittate, nelle zuppe oppure nei piatti a base di carne. Tendenzialmente, esso è legato alla Festa di San Giuseppe, tanto da essere uno degli alimenti principali del menù tradizionale del 19 marzo.

Proprio in occasione della festa del papà, il cipollotto selvatico – chiamato “lampascione” o, nelle varianti dialettali, “pampasciune” e “lampasciune” – viene servito durante le tipiche “tavolate di San Giuseppe”, imbandite in alcuni paesi della zona otrantina per omaggiare il Santo.

Una delle ricette più famose ed apprezzate della tradizione salentina è quella del Baccalà con i Lampascioni, dove i cipollotti vengono serviti sotto forma di crema, alla quale vengono aggiunti aglio e prezzemolo.

Coltivazione e proprietà benefiche del cipollotto selvatico

La coltivazione di questo ortaggio avviene mediante la piantagione dei semi in varie tipologie di terreno. In generale, tutti i suoli si prestano bene ad ospitare questo tipo di coltivazione, meno che quelli particolarmente rocciosi, i quali non si rivelano essere adatti per fare maturare al meglio la pianta.

I semi vengono piantati durante la stagione autunnale, ad una distanza di circa quindici o venti centimetri l’uno dall’altro, in modo da favorirne lo sviluppo. La raccolta finale avviene solamente durante la fine della stagione primaverile, nel mese di giugno, dopo circa cinque anni dal momento della piantagione.

Per poter fare in modo che l’ortaggio perda tutta l’umidità contenuta al suo interno esso, dopo la raccolta, viene fatto riposare all’aria aperta. Le proprietà benefiche tipiche del cipollotto selvatico scaturiscono dalla presenza di numerosi sali minerali che hanno ottimi benefici per il sistema gastrointestinale.

Il cipollotto inoltre viene usato solitamente per la preparazione di bolliti, per poter fronteggiare al meglio le varie infezioni della pelle o per combattere il problema dell’acne, fornendo un ottimo antinfiammatorio e antimicrobico.